martedì 23 aprile 2013

le sette vite di una camicia

Tutto ha avuto inizio durante uno swap di vestiti organizzato da alcune amiche. 
A chi si sta chiedendo cosa diavolo sia uno swap o muore dalla voglia di organizzarne uno consiglio questo link.


Ma torniamo al nostro. Avevo intravisto nel mucchio un tessuto interessante. Per intenderci, mi muoveva lo stesso istinto da speleologa del mercato dell'usato che mi ha sempre contraddistinto. Il disegno fiorato mi faceva pensare alle meraviglie dei tessuti londinesi di  Liberty. Il tatto non mentiva: era seta. Purtroppo la delusione è arrivata in fretta: tirandola su, ho riconosciuto il tremendo modello con manica a sbuffo e spallina incorporata. Sapete di cosa parlo, sono sicura ;)

Eppure non mi sono arresa: le premesse restavano buone. Lasciata decantare per un bel po' la camicia da nonnetta arzilla è arrivata recentemente sotto le mie forbici e ha trovato due nuove vite.

Il tessuto base l'ho comprato da Gioacchino, il baffuto signore siciliano del mercato che vende stoffe delle manifatture di Como. Totale della spesa: cinque euro. La famosa camicia l'ho usata per i dettagli: il bordo della scollatura e il taschino segreto!


La seconda è un po' più fantasiosa e tiene insieme tre tessuti. La camicia sul corpetto davanti, i ritagli di una vecchia maglietta di cotone blu e un pezzo di stoffa che mi era avanzato dal top double face. Totale della spesa zero euro. Ma ecco il risultato


qualche dettaglio per vederci più chiaro



Non so di chi fosse questa camicia prima di essere di chiara. Qui si è reincarnata ben due volte.. chi dovesse riconoscerla potrebbe raccontarci le sue vite precedenti! 

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