Pieghettando un origami celebrativo si possono intraprendere molte strade della mente.
E così, ieri, la mente ha preso ancora una volta la strada più lontana e più conosciuta.
Sullo stesso sentiero c'era Franco Arminio (qui il suo blog):
"Il Sud che cerco ogni giorno è annidato nei paesi più sperduti, il Sud che resiste dove c'è poca gente, dove ci sono gli alberi, erbacce, cardi, il Sud che vive ancora solo dove è più dimesso, il Sud che non crede alla pagliacciata del progresso, il Sud dei cani randagi, dei vecchi seduti sulle scale, delle case di pietra incollate in lunghe file che si attorcigliano. Questo Sud vive ancora solo nell'interno ma bisogna andare a cercarlo. Ci vuole che non ci sia città, che non ci sia pianura, ci vuole che non ci sia l'industria o l'industria dell'agricoltura, ci vuole che non ci siano uffici o grandi scuole e strade dritte e mare e serre e nani nei giardini.
Il Sud che amo ha più di ottant'anni e rughe non lisciate, è una tribù di reumi e bastoni, è ugualmente lontano dall'Europa e dall'Africa, è una terra di magie arrangiate, di cimiteri sempre ampliati, di piazze livide e rancorose."
Franco Arminio, Terracarne, Mondadori 2011
Il sud che amo io ha dentro tanti amori vecchi e nuovi: facce, piazze, mani, alberi, odori, pietre, freddi, binari, terre, e tanto altro.
Buon san valentino a tutti quelli che come De Andrè, hanno spesso l'impressione di innamorarsi di tutto
Sud terrAmare come recita il titolo di un nostro progetto che ha preso il via dalle parole di questo giornalista, parole che voglio condividere con manidoro e con tutti quelli che amano il Sud Elide
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