Negli ultimi tempi ho tante idee in mente per disegni, libri, mercati, concorsi e altre robette;
in questi giorni sto pensando a dei disegni per un concorso, al quale - inspiegabilmente - nessuno ha pensato di dare un tema, il che apparentemente rende tutto un po' più complicato.
Ho pensato allora di fare ricorso alle poesie che mi piacciono, e di lavorare su quelle.
La prima che che mi è venuta in mente è una delle mie preferite di sempre:
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
E. Montale
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