venerdì 20 aprile 2012

la maglia è un grande albero, ovvero grazie marìca

Il lavoro a maglia è come un albero.
Gli strati si sovrappongono e senza dimenticarsi quelli precedenti, si stratificano.
Così alcuni modelli tornano, creando corsi e ricorsi. E' il caso di questo vestitino, spesso realizzato da mia nonna e ritrovato per caso in uno dei miei blog del cuore, quello di Marìca: http://lamagliadimarica.com/ 


Spesso mi accade di trovare nelle sue pagine "leggere" lavori che ho visto fare alla mia amata nonna. Insomma, la maglia è un albero e io oggi voglio ringraziare con questo post Marìca, la sua finezza, la sua curiosità e il suo servizio pubblico, grazie al quale in tante (pur non avendo una nonna meravigliosa come la mia) si appassionano alla maglia!



*grazie marìca e tanti complimenti*

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lunedì 16 aprile 2012

riccioli revealed

Dunque siamo arrivati secondi.


Sabato pomeriggio, accompagnati da un tempo che induceva al suicidio, ci siamo diretti  verso un Lingotto allestito (?) in versione postatomica a ritirare il nostro premio.
Come notavamo con R., come esperienza estetica è stata parecchio estrema: il pubblico della fiera è un tantinello diverso da quello in cui ci si imbatte di solito in quei paraggi. 
Per intenderci il soggetto più ordinario che abbiamo visto era travestito da Sailor Moon, ed è stato un po' imbarazzante rendersi conto che in fin dei conti quelli fuori luogo eravamo io R. e B. (che mi hanno gentilmente accompagnato) che per la cronaca eravamo banalmente vestiti... da noi stessi.


Ad ogni modo dopo una breve introduzione del patron della fiera e di un lungo discorso dell' assessore alla cultura (che singolarmente sembra anche lui uscito da un fumetto) siamo stati premiati con pergamena e trofeo, e tanti auguri per la pubblicazione della nostra opera (non si è capito a cura di chi).

Que sera sera, comunque son soddisfazioni.










venerdì 13 aprile 2012

La famosa pioggia di Piombino


Una volta a Piombino piovvero confetti. Venivano giù grossi come chicchi di grandine, ma erano di tutti i colori: verdi, rosa, viola, blu. Un bambino si mise in bocca un chicco verde, tanto per provare, e trovò che sapeva di menta. Un altro assaggiò un chicco rosa e sapeva di fragola.
"Sono confetti, sono confetti!" E via tutti per le strade a riempirsene le tasche. Ma non facevano in tempo a raccoglierli, perchè venivano giù fitti fitti. La pioggia durò poco ma lasciò le strade coperte da un tappeto di confetti profumati che scricchiolavano sotto i piedi. Gli scolari, tornando da scuola, ne trovarono ancora da riempirsi le cartelle. Le vecchiette ne avevano messi insieme dei bei fagottelli coi loro fazzoletti da testa. Fu una grande giornata.

Anche adesso molta gente aspetta che dal cielo piovano confetti, ma quella nuvola non è passata più né da Piombino né da Torino, e forse non passerà mai nemmeno da Cremona. 

G. Rodari


giovedì 12 aprile 2012

Manhattan

“Capitolo primo. Adorava New York. La idolatrava smisuratamente”. Ma no, è meglio: “la mitizzava smisuratamente. Per lui, in qualunque stagione, questa era ancora una città che esisteva in bianco e nero, e pulsava dei grandi motivi di George Gershwin”. Ahhm, no, fammi ricominciare da capo. “Capitolo primo. Era troppo romantico riguardo a Manhattan, come lo era riguardo a tutto il resto. Trovava vigore nel febbrile andirivieni della folla e del traffico.Per lui New York significava belle donne, tipi in gamba che apparivano rotti a qualsiasi navigazione”. No, roba stantia, troppo stantia, di un gusto… Insomma, dài, impegnati un po’ di più. “Capitolo primo. Adorava New York. Per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea. La stessa carenza di integrità individuale che porta tanta gente a cercare facili strade stava rapidamente trasformando la città dei suoi sogni in una…” Non sarà troppo predicatorio? Insomma, guardiamoci in faccia: io questo libro lo devo vendere. “ Capitolo primo. Adorava New York, anche se per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea. Com’era difficile esistere in una società desensibilizzata dalla droga, dalla musica a tutto volume, televisione, crimine, immondizia”. Troppo arrabbiato. Non voglio essere arrabbiato. “Capitolo primo. Era duro e romantico come la città che amava. Dietro i suoi occhiali dalla montatura nera, acquattata ma pronta al balzo, la potenza sessuale di una tigre”. No, aspetta, ci sono. “ New York era la sua città e lo sarebbe sempre stata”

W.Allen, MANHATTAN 1979


Auguri Glenda!




lunedì 9 aprile 2012

un compleanno molto speciale


Ieri mentre impastavo, mi sei venuta in mente, come spesso accade.
Ho cantato con la radio e ho pensato a quanto tu ci sia, sempre.
Ho deciso, quindi, di dirti anche da qui: buon compleanno nonna e.




martedì 3 aprile 2012

riccioli d'oro



A quanto pare siamo stati selezionati (s. e f.) tra i dieci finalisti del concorso "Pietro Miccia" 2012, nell'ambito del salone TORINO COMICS che si terrà fra poco al Lingotto.

La nostra opera (testo di f. e immagini di s.) sarà esposta durante il salone, e io sono molto contento.
Mani d'oro e Riccioli d'oro accoppiata vincente.





lunedì 2 aprile 2012

35 primavere

il biglietto di auguri per P.


Ieri inaugurazione della stagione estiva con l'occasione del pic nic per il comnpleanno di P. 
Tema del party: 35 primavere. 
In effetti la primavera c'era, c'era il sole il caldo i cani e tutta la città al parco, e non è stato avvistato (né udito) alcun suonatore di bonghi: giornata perfetta!